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Passeggiando lungo Omote-sandou, in origine progettata come viale d’accesso al Meiji-jinguu, nei weekend vedrete la gente del posto che fa la coda sul marciapiede in attesa che si liberi un tavolo in uno dei ristoranti all’ultimo grido, mentre i turisti affollano il santuario. Eppure, nei primi tre giorni dell’anno, quasi tre milioni di persone visitano il Meiji-jinguu per salutare l’arrivo del nuovo anno. Sebbene la religione possa svolgere un ruolo marginale nella vita quotidiana della maggior parte degli abitanti di Tokyo, quando la tradizione chiama rispondono in massa.
Cerimonie annuali
Il Ganjitsu (capodanno) è il giorno più fausto del calendario nipponico. A mezzanotte del primo gennaio, grandi folle si radunano nei templi, le cui campane vengono fatte rintoccare centootto volte per dissipare i desideri mondani dell’anno passato, e nei santuari, dove la gente prega per ottenere salute, felicità e prosperità per il nuovo anno. A Tokyo,